Dalla pubblicità al racconto
Il punto è che nei contesti fluidi creati dal digitale la comunicazione diventa sempre più importante. È difficile pensare che si vada verso un mondo con meno advertising: anzi, il suo volume probabilmente continuerà a crescere. Il problema è capire come farlo crescere non solo quantitativamente, ma in modo qualitativo. Come passare da una comunicazione ossessionata dalla performance - che genera risultati effimeri solo sul breve periodo - a una comunicazione capace di raccontare davvero qualcosa, creare legami duraturi, restare memorabile sul lungo periodo. Evans ha scritto che in un mondo in cui i processi lineari sono saltati, le categorie merceologiche sono sfumate, tutti competono con tutti, «everything is advertising, everything is brand and everything is about the story».
Nella nostra visione saranno le storie a prendere il posto della pubblicità. Storie dense, significative, che hanno a che fare sempre di più con la vita delle persone e sempre meno con la descrizione (o esaltazione) di prodotti e servizi. Sono le storie di cui sono fatti i brand destinati a durare e a diventare fenomeni culturali.
Alle organizzazioni, oggi, le persone chiedono soprattutto di saper costruire un mondo nel quale abbia senso vivere, fare esperienze, spendere tempo prima ancora che denaro. E i grandi brand sono impegnati soprattutto a comprendere le tensioni culturali che possono motivare i loro clienti futuri a entrare nel mondo narrativo che hanno allestito.
Oggi più che mai la creatività e la capacità di raccontare sono fondamentali. E invece che assumere un’agenzia creativa alla fine del percorso di ideazione di un prodotto, per aiutarci a venderlo, coinvolgeremo la creatività all’inizio del percorso. Tutto partirà dalla storia che vorremo raccontare: i prodotti e i servizi potranno addirittura venire dopo, saranno una conseguenza del mondo che avremo creato.
Le persone evitano la pubblicità perché spesso è la risposta a una domanda schiacciata sul presente, o che viene dal passato. Mentre il nostro compito dovrebbe essere trovare risposte alle domande che provengono dal futuro.