Gestire il rischio è rischioso
Il rischio è la possibilità che succeda qualcosa di negativo: un danno, una perdita, un incidente, un evento indesiderabile. È un concetto connesso all’attitudine umana a proiettarsi nel futuro e coltivare aspettative, e quindi alla nostra capacità imperfetta di prevedere l’esito di situazioni incerte. Nel linguaggio comune, rischio è spesso usato come sinonimo di pericolo, minaccia, azzardo.
Quando si dice “è rischioso”, in genere si sta pensando che andrà a finire male.
Gli umani hanno sempre cercato di limitare il rischio, dapprima affidandosi alla superstizione, alla fede, all’istinto. Poi cercando di misurarlo e gestirlo attraverso strategie sempre più accurate e scientifiche.
La storia della gestione del rischio inizia nel Rinascimento, quando l’immaginazione umana si libera dai vincoli del passato. È un periodo di turbolenza religiosa e di ridefinizione della cultura. Gli albori del capitalismo stanno già ridisegnando il mondo in senso globale, e sono alimentati da un entusiasmo sfrenato per la scienza e il futuro.
Sono Pascal e Fermat a creare la prima arte pratica del mondo moderno, fondando l’analisi combinatoria e il calcolo delle probabilità. Per la prima volta nella storia dell’umanità le persone hanno in mano uno strumento per fare previsioni e prendere decisioni con l’aiuto dei numeri. Di colpo gli strumenti di gestione del rischio utilizzati fin dall’inizio della storia umana - le stelle, le danze dei serpenti, i sacrifici umani e le genuflessioni - diventano obsoleti. Senza le leggi della probabilità nessun grande ponte attraverserebbe i nostri fiumi più importanti, la poliomielite continuerebbe a paralizzare i bambini e nessun aeroplano volerebbe. Consegnare le nostre vite ai numeri e ai computer in grado di calcolare le probabilità, tuttavia, ci ha esposto a nuove, problematiche sfide: da un lato, abbiamo sviluppato il pensiero arrogante di poter quantificare e quindi prevedere qualsiasi cosa; dall’altro, abbiamo alimentato sistemi ossessivi di gestione del rischio che spesso ci espongono al rischio di aumentare l’incertezza, anziché controllarla e circoscriverla.
Nella nostra pretesa di controllare e prevenire ogni rischio, rischiamo di dimenticare la verità formulata dall’economista John Maynard Keynes: